Un opuscolo che presenta la cittadina del Subappennino Dauno con la descrizione dei monumenti e foto dei luoghi e dei monumenti

La Loggia delle Puglie

Sant'Agata di Puglia - Tra arte storia e memoria

Associazione Turistica Pro Loco - 2004

Situato su uno dei monti del Subappennino Dauno Meridionale, in provincia di Foggia, il paese è arroccato a 800 metri sul livello del mare.
Sant'Agata di Puglia è facilmente riconoscibile anche da molto lontano per via della sua particolare e caratteristica forma data dall'insieme delle case che, addossate tra loro, partendo dalla base si restringono man mano verso il vertice della montagna, fin sotto le mura dell'imponente Castello Imperiale, quasi a sembrare, soprattutto di sera quando mille luci fanno da cornice, un suggestivo ed enorme presepe.
Per la sua particolare e splendida posizione, da sempre al paese viene attribuita, a buon motivo, la denominazione di "Loggia delle Puglie" o anche "Spione delle Puglie".
L'origine del paese si fa risalire all'epoca in cui i romani, temendo che invasioni nemiche potessero giungere dall'oriente, iniziarono a costruire fortezze a guardia di quei territori che più facilmente potevano permettere l'accesso agli eserciti nemici.
Uno di questi territori, appunto, era la parte orientale degli Appennini Appulo-Irpini, dove nei pressi del fiume Calaggio transitava la grande Via Appia, linea militare e commerciale di enorme importanza.
A guardia di questo grande e importantissimo sbocco, secondo alcuni storici, i romani, nello stesso periodo in cui costruirono il magnifico ponte a tre archi che ancora oggi è possibile ammirare nei pressi del paese, impiantarono in posizione strategica, proprio sulla cima della montagna, una Rocca alla quale diedero nome "Artemisium".
Caduto l'Impero Romano e con l'avvento del Cristianesimo, l'antica e pagana "Artemisium", dedicata alla "Dea Artemide", cedette il nome alla moderna e cristiana Sant'Agata. [...]

Una rarissima pubblicazione in inglese del Gargano a cura della Comunità montana.
Testi di buon valore culturale

a cura della Comunità Montana del Gargano - English Edition

Il Gargano

An isolated territory to be discovered.
Gargano, during the past was phisically an island and it has remained an anthropic island for a long time.
It is an anthropic island because the coast, mostly devoid of harbours, and the steep terraced cliffs typical of its karsic morphology have rendered more difficult its contaci with man.
If, on one hand this fact has limited the cultural and economic relationship with the rest of Italy, on the other hand it has permitted to preserve the ancient and original traditions and habits, not to mention the natural beauty of the territory.
When one remembers that the railroad, its first real connection between the plains and the highlands, hardly goes back to fifty years ago and only crosses the Northern part of the promontory, and that the roads at the beginning of the century were almost exclusively practicable on muleback, one can get an idea of the isolation that truly made Gargano a "mountain in the sea".
The only way of arriving into the interior was via the "Holy Way" (Via Sacra) which crosses the Stignano valley reaching Mount S. Angelo, an ancient religious site.
For centuries, almost only pilgrims, attracted by their devotion to the Archangel St. Michael (who, according to the tradition appeared in Mount S. Angelo), faced the risks and discomforts of a journey towards the interior of Gargano.
Today, road connections have overcome this ancient isolation.
Other than by railway, the promontory is connected with Foggia, and therefore with the Plateau by motorways, an airport and through convenient high-speed roads.
Obviously, there remain the old scenic roads, which therefore need to be travelled slowly, in order to better explore the highlands.
It is a mistake in fact to stick to the coast.
The still lesser known Gargano is that of the interior, with its small villages located on the highlands, which are mostly hilly and often not very far from the sea, able to offer all the benefits of fresh, light air and to costitute complementary historical and cultural sites, in addition to the traditional coastal destinations.

An oasis of green within the rocky Puglia.
Within the interior of Gargano there thickens what remains of the compact vegetation that at one time covered the promontory.
In rocky Puglia, Gargano, with a fifth of its territory occupied by woods (compared to the 4% of the entire region), represents its green lungs.
The most woody part lies in the Eastern half of the promontory, that which stretches into the sea.
Between Vico, Vieste and Mount S. Angelo there spreads the magnificent Umbrian Forest, which is the most important one (11.000 ha).
One can enter the forest by travelling through the so-called Treasure Valley (Valle del Tesoro).
As the road ascends, to the pine grove of Pino d'Aleppo there follows the grove of Turkey oaks and finally the beech grove, which certainly represents the most suggestive part of the Umbrian Forest, with large and very high specimens.
At the centre of the forest there is an hotel-refuge and, nearby, a corral with deer and a small lake.
The accomodations for tourists (parking lots, picnic areas, paths) render the visit even more pleasant.

Between religion and legends.
A strong religious feeling has enlivened and enlivens this people.
The cult for the Archangel S. Michele is among the most ancient and sincere and possibly substituted the pagan cult of Jupiter Dodonoaeous, to whom a temple on Mount Sacro was dedicated.
The basilica, built on Mount S. Angelo over the cave in which, according to the tradition, appeared the Archangel towards the end of 1400, became a "national sanctuary" for the Longobards and was successively a prayer stop for the crusaders leaving for the Holy Land.
The most famous case of religious ferver at Gargano is that roused by Father Pio of Pietralcina, the small friar who lived in San Giovanni Rotondo and was worshipped because of his stigmata by the local population.
The intensity of such fervour is indicated also by the many churches, often built on the site of previous non-christian cults, if not actually situated on the ruins of pagan temples.
Religion was sometimes confused with popular beliefs and legends.
In the villages of Gargano are told stories about fights between the Archangel S. Michele and the devil, as always concluded by the defeat of the latter, who, sinking into the Inferno, is supposed to have left on the highland charms and ravines as a sign of his fall.
However, also told are stories about miraculous interventions such that of S. Elia who is supposed to have driven away from Peschici an invasion of gras hoppers.
Of a pagan origin on the contrary are the legends according to which Mt. S. Angelo was the site of the diviner Calcante, and the coasts of Gargano being the last landing-place of the mithical Diomedes.

"Manualetto" per vivere il Giubileo del 2000, e come dice Vincenzo D'Addario, (Arcivescovo pro tempore), "... di aiutare la comunità diocesana a comprendere il senso del Giubileo .

PERCORSI DEL GIUBILEO

Il Grande Giubileo

Archidiocesi Manfredonia-Vieste - 1999

UNA SCADENZA SIMBOLICA
Da quel lontano 1300 sono stati proclamati 25 Anni Santi ordinali. L'ultimo è stato indetto da Paolo VI nel 1975.
A questi bisogna aggiungere 13 Anni Santi straordinari, di cui 2 proclamati da Giovanni Paolo II; il primo nel 1983, per i 1950 anni dalla Redenzione, e il secondo nel 1987, Anno Mariano in onore della Vergine.
Da allora alcuni aspetti sono mutati. Altri luoghi sacri si sono aggiunti alla Basilica di S. Pietro. La celebrazione del Grande Giubileo del 2000, infatti, avverrà contemporaneamente in Terra Santa, a Roma e nelle Chiese particolari del mondo intero.
Lo spirito del Giubileo è rimasto lo stesso, ma "i duemila anni dalla nascita di Cristo... rappresentano - scrive Giovanni Paolo II nella Tertio Millennio Adveniente - un Giubileo straordinariamente grande non soltanto per i cristiani, ma indirettamente per l'intera umanità". Una scadenza fortemente simbolica per celebrare e portare a conoscenza del mondo intero l'avvenimento centrale della fede cristiana: l'Incarnazione del Figlio di Dio. [...]

Direttore: Gianfranco Legitimo

TRASPORTI MARE TERRITORIO

ANNO XI - N. 1 - GENNAIO-MARZO 1989

Giuffrè Editore Milano

Per quattro lettere in più
«Porti Mare Territorio» diventa da questo numero « Trasporti Mare Territorio ».
È un cambiamento a cui ci siamo decisi non senza attenta riflessione, ma che alla fine abbiamo ritenuto, più che opportuno, necessario.
La rivista non poteva non registrare anche nel nome l'ampliamento di interessi e di tematiche che aveva progressivamente caratterizzato i suoi primi dieci anni di vita.
Non per pura scelta, ma come puntuale riflesso della trasformazione in atto in quella portualità che aveva segnato la nostra linea di partenza: da mondo quasi chiuso in grado di governare la propria domanda, ad anello della catena del ciclo di trasporto.
Il porto non più struttura di settore, entità isolata dagli altri porti e dal retroterra, insomma, bensì componente di un tessuto territoriale e di una rete inter-modale, elemento di un complesso ormai inevitabilmente più vasto.
Come prospettivamente conferma in tutta la trama delle sue implicazioni trasportistiche anche la scadenza comunitaria del 1992.
D'altronde, il processo è fin troppo chiaro. Semmai in Italia si è verificato con ritardo rispetto ad altri Paesi europei ai quali facevano riferimento le ricerche da noi condotte fin dall'inizio degli anni 70, cioè da prima ancora che nascesse la rivista, in chiave non solo di conoscenza ma altresì di proposta.
Sotto questo profilo basti ricordare il ruolo propulsivo dell'idea di assetto dei porti per «sistemi» affermata dal Centro di Studi sui Problemi Portuali nel lontano 1973, via via da esso elaborata sul terreno tecnico-scientifico e finalmente accolta dal Piano Generale dei Trasporti nel 1986: un ruolo che è stato messo bene in luce nel recente Convegno di Roma, appunto, sui sistemi portuali (si vedano le relazioni ed i testi degli interventi pubblicati nel presente numero).
Le quattro lettere: «tras», anteposte ai «porti» del titolo, col significato che conferiscono all'insieme vengono dunque ad adeguare meglio la «dicitura» del periodico a quella che già, di fatto, era, e tanto più è e sarà, la sua «realtà».
Certo, si tratta di una modifica che incide su un continuum già radicato.
E sentimentalmente non è stata del tutto indolore.
Da qui il nostro [...]

GARGANO

Guida Turistica Commentata

Italiano - Inglese - Edizione Buenaventura Andrea Pacili Editore - 2005

Il Gargano Montagna del sole.
Il Gargano, ponte fra occidente e oriente, fra terra e mare, terra di contraddizioni e di incontro.
Domina la natura, la bellezza di un paesaggio sempre vario e cangiante, luogo di passaggio di innumerevoli culture, popoli, genti.
Ognuna di queste ha lasciato il proprio segno, su una costa che parte dalla foce del Fortore a nord e giunge alle paludi del Lago Salso al sud.
Le spiagge, le lagune, le falesie a picco sul mare; la costa del Gargano è mutevole oltre ogni aspettativa.
C'è la montagna, con i suoi boschi e le sue asperità, con i suoi tesori naturali e con quelli realizzati dall'uomo. Attualmente il Gargano è meta turistica e naturalistica internazionale, ed è sede del Parco Nazionale del Gargano e della Comunità Montana del Gargano.
E poi le vie sacre del Gargano, quelle che nel corso degli ultimi due millenni, ma ben prima, hanno reso il promontorio culla di cultura, di storia, di fede.
La via Sacra "Langobardorum", è la via sacra che i pellegrini percorrevano per raggiungere il più importante santuario del medioevo, a partire dal V secolo pellegrinaggio secondo solo a Roma: quello della Grotta che celebra l'apparizione di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo.
La via Francigena realizzava il medesimo pellegrinaggio; ne era una variante, presa più a meridione ma raggiungeva l'identica meta. Itinerari dove il sacro è tutt'uno con la natura e che continuano ancora oggi.
Il promontorio continua infatti ad essere al centro dei pellegrinaggi con San Giovanni Rotondo, dove si venera San Pio da Pietrelcina, il santo del terzo millennio, nella nuova aula liturgica a lui dedicata e nel convento di santa Maria delle Grazie.

The Gargano is a bridge between East and West, between land and sea, a country where opposites attract.
The beauty of an always changing landscape dominates nature, it is a place where many cultures and peoples have passed. Each has left a sign, on a coast that starts from the mouths of the Fortore in the north, and end at the Lago Salso marshes in the south.
Beaches, marshes, mcks on the sea: the Gargano coast is ever changing. And then there is the mountain, with its woods and its asperities, with its natural treasures and with the treasures people made.
There is the Nationale park of Gargano, and the "Comunità Montana" of Gargano.
Very important is the Gargano sacred routes, which in the last two thousand years have made the promontory a cradle of culture, history, faith.
Two routes where the sacred becomes one with nature.
From the V century, when the Archangel appeared in the Monte Gargano Holy Cave, the promontory is still at the centre of the worid.
The place is an obliged passage for Catholics, and only Rome comes first.
The via sacra Langobardarum is the sacred route that pilgrims would take to reach the most important sanctuary in the Middle Ages, Saint Micheal's Cave in Monte Sant'Angelo.
The via Franchigena would follow the same pilgrimage: starting southwards would reach the same place.
They both were and still are a melting pot of people, a bridge between differente cultures.

[...] Manfredonia
Oggi l'economia locale è basata soprattutto sulla pesca, relativamente sull'agricoltura e sul commercio.
Agli inizi degli anni '70 il sogno della chimica di Stato tentò la strada dell'industrializzazione, percorso che si sta riprendendo negli ultimi anni puntando sulle medie industrie.
Manfredonia offre ai visitatori, oltre al centro storico ben delineato dall'urbanistica sveva all'interno della cinta muraria, monumenti di grande pregio storico-artistico.
L'antica struttura del convento di San Domenico con annessa chiesa gotica ospita l'attuale sede del Comune.
Il settecentesco Palazzo dei Celestini è sede ora della Biblioteca comunale, la chiesa di San Francesco è datata al 1348 e mantiene ancora elementi gotici; il palazzo Delli Guanti, il palazzo Delli Santi, la chiesa di Santa Chiara, la chiesa di San Benedetto, sono tutte testimonianze da visitare.
Il Duomo, il cui nucleo originale è del 1270, rimaneggiato più volte in epoche successive, conserva all'interno l'Icona bizantina della Madonna di Siponto, già custodita presso la Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, e la statua lignea della Sipontina.
Nel progetto di re Manfredi era prevista la costruzione di un'imponente castello.
Tra il 1279 e il 1283 fu Carlo I d'Angiò a completarne il primo nucleo dotato di torri quadrate di cui rimane solo una, le altre furono trasformate in cilindriche.
Gli Aragonesi vi aggiunsero, nel '400, il recinto esterno e il fossato. Il bastione dell'Annunziata, l'unico a forma pentagonale, fu realizzato nel XVI secolo. Il Castello, dal 1968, è sede del Museo Archeologico Nazionale.
Vi si possono visitare i resti delle Stele Daunie, un unicum assoluto, lapidi funerarie scolpite a disegni geometrici con motivi epici e riguardanti la vita del defunto risalenti al 1500 a.C.
Fuori dal centro abitato, nel sito dove sorgeva l'antica Siponto, la Basilica di Santa Maria Maggiore è un meraviglioso esempio di architettura romanico pugliese mista a influssi di romanico pisano.
La costruzione consta di due parti a base quadrata sovrapposte.
La chiesa della parte superiore è sostenuta da quattro arcate ogivali su piloni quadrati. La sottostante cripta presenta venticinque volte a crociera su colonne con capitelli compositi.
La basilica sorge su un impianto paleocristiano.
Sulla statale per Foggia a pochi chilometri da Manfredonia troviamo il complesso di San Leonardo in Lama Volara, altro splendido esempio di romanico pugliese, fondato intorno al XII secolo dai canonici regolari di Sant'Agostino e poi passato all'ordine dei Teutonici.
Sulla facciata laterale della chiesa si può ammirare un meraviglioso portale con quattro cornici a tutto sesto interamente decorate.
I capitelli raffigurano uno il pellegrino del Gargano, l'altro l'arrivo dei Magi.
Sulla Riviera Sud, verso Zapponeta, ricca di ampie spiagge ferrose fra eucalipti e pinete, ideale per i campeggiatori, tra le strade statali 89 e 159 da non perdere è l'oasi naturalistica del Lago Salso, ex Daunia Risi, inserita nel parco nazionale del Gargano, quanto rimane della meravigliosa zona paludosa dove Federico II compose il suo trattato sulla caccia.
Regno di infinite specie di volatili, fra i quali l'airone e il falco pescatore, la zona si può visitare contattando il centro visite del Parco del Gargano.

Manfredonia
1700, under Bourbon rule, when the city became the commerciai centre of the whole province and the adjacent Adriatic coast.
Today, the locai economy is based above all on fishing, partly on agriculture, and on business.
At the beginning of the 1970's a state owned chemical industry gave a boost to the industriai base, which has been strengthened further by the recent development of the media industry.
Beyond the city wall surrounding the old town, Manfredonia offers the visitor monuments of great art historical value. The ancient structure of the Convent of San Domenico, with the adjoining Gothic church, houses the originai seat of government.
The Seventh Century "Palazzo dei Celestini", now the public library; the Church of San Francesco dating from 1348, still containing its original gothic structure; the "Palazzo Delli Santi", the church of Santa Chiara, the church of San Benedetto, are all well worth visiting.
The Duomo, with its core dating from 1270, has remained the most intact over centuries.
It houses the Byzantine icon of the Madonna di Siponto, formerly in the care of the Basilica of Santa Maria Maggiore di Siponto, and also the statue of the Siponto inheritance.
King Manfredi's project envisaged the building of an imposing castle.
Between 1279 and 1283 Charles 1st of Anjou completed the main part consisting of square towers, of which only one remains, the others being converted to circular towers.
The Aragonese, in the 1400's, were to add the enclosure and the moat.
The bastion of the Annunziata, a five-sided tower, was built in the sixteenth century.
Since 1968, the castle has been the National Museum of Archaeology.
It is possible to visit the remains of Stele Daunie, a funeral monument, sculpted in geometrical designs in honour of the dead, dating from 1500 BC.
Outside the residential centre, in the site of ancient Siponto, the Basilica di Santa Maria Maggiore is a wonderful example of Puglian Romanesque architecture mixed with Pisan Romanesque.
The construction consists ofa base of superimposed squares.
The main part of the church is supported by four orgee arches on square pillars.
The underground crypt displays a cross twenty five times on each column.
The Basilica arises from a Paleochristian motif.
On the route to Foggia, a few kilometres from Manfredonia, is the San Leonardo in Lama Volara complex, another fine example of Puglian Romanesque, founded entirely in the twelfth century by the religious order of Sant' Agostino and then passed to the Teutonic order.
On the facade of the church is a beautiful portal with four comices covered with elaborate decoration.
One of the capitals represents a pilgrim of the Gargano, the other the arrivai of the Magi.
On the Southern shore, towards Zapponeta, between highway 89 and 159, don't miss the natural oasis of Lake Salso, formerly Daunia Risi, with the paludi (marshes) di Frattarolo, the remains of the wonderful marshy area where Frederico II wrote his treatise on hunting.
A sanctuary for many species of birds, including herons and fisher hawks, the area can visited by contacting the visitor centre of the Parco Gargano. [...]