
Stele Daunia
21-5-2007
Le Stele Daunie
Preziose testimonianze archeologiche consentono oggi di ricostruire la lunga e articolata storia del territorio sipontino, interessato sin dal Neolitico dalla presenza umana.
Fra i ritrovamenti archeologici più interessanti della Puglia del periodo che va dall'VIII al IV secolo a.C. ci sono le Stele Daunie.
I ricercatori e gli storici hanno presentato svariate ipotesi sulla funzionalità di tali reperti.
Provenienti in massima parte da due centri più importanti dell'antica laguna, Cupola-Beccarini e Salaria con qualche più rara presenza anche a Ordona, Ascoli, Melfi, Arpi, Tiati, la scoperta delle Stele Daunie risale agli anni Sessanta.
Carta grafica degli insediamenti
Le Stele si rinvennero casualmente sul terreno all'interno di campi coltivati o variamente reimpiegate in costruzioni rurali, fabbricati o muretti a secco, sottratte dunque al contesto a cui appartenevano; questo ha impedito la comprensione della loro destinazione e della loro precisa collocazione.
Il particolare della parte inferiore della lastra non decorata prova che esse non erano infisse verticalmente nel terreno, mentre i contenuti che campiscono le superfici hanno consentito di formulare l'ipotesi corrente, cioè che le stele fungessero da segnacolo funerario di gruppi sociali emergenti: in tal caso gli schemi rappresentati sarebbero in stretto legame con l'immagine del defunto.
Alcune tipologie di teste di Stele Daunie
La pietra calcarea adoperata proviene dalle vicine cave garganiche; locale, senza dubbio, è la lavorazione che lascia presupporre un'alta e articolata specializzazione delle maestranze impegnate.
Le lastre inoltre, oltre ad assumere un significato specifico in se stesse per la forma e per la testa che le completava, fungevano da supporto ad un vero e proprio linguaggio per immagini: erano interamente ricoperte da una ricca decorazione geometrica ottenuta così come il restante apparato iconografico con incisioni, escissioni o graffiti.
Le teste erano scolpite nella stessa pietra o lavorate a parte e fissate alla stele con un perno; sono documentate teste di tipo "iconico" con la suggestiva notazione di particolari del oppure di tipo "aniconico" con la sola notazione di un copricapo.
Testa di Stele Daunia
Bande con riquadri campiti con motivi geometrici (svastica, meandro) marcano i limiti della lastra sui due lati principali e all'interno di questa superficie campeggiano sul lato anteriore gli elementi distintivi, armi o ornamenti.Le Stele con armi riferibili a individui maschili appartenenti alla classe guerriera recano il kardiophylax o pettorale, la spada inguainata con impugnatura a crociera e, nella parte posteriore un grande scudo decorato.
Le stele con ornamenti si distinguono per la presenza di oggetti squisitamente femminili: collane, fibule, pendagli, cinture e nastri pendenti, con gli avambracci sempre guantati e riccamente decorati.
Le teste relative a questo gruppo sono coniche con copricapo e lavorate nello stesso blocco della lastra; sulla parte posteriore ricorre una treccia desinente, di frequente in complessi elementi ornamentali.
Stele Daunia con gioielli di rara bellezza formale
In questi schemi, che vanno idealmente completati con colori quali il rosso e il nero, conservati solo in alcuni casi, le immagini acquistano una rilevanza notevole anche per comprendere il linguaggio delle antiche comunità e scoprirne gli aspetti più segreti: episodi di vita quotidiana (la caccia, la pesca, la filatura della rana, la molitura del grano) accanto a raffigurazioni legate al culto dei morti e alle credenze ad esso connesse (processioni rituali, esseri fantastici).
Accanto al repertorio di immagini immediatamente riconducibili a momenti di vita reale vi sono soggetti di lettura più complessa: animali fantastici, come il cavallo alato, scene di rituali particolari, esseri inverosimili forse riconducibili ad uno sconosciuto pantheon, soggetti ai quali la fantasia del popolo della Daunia ha legato la propria immortalità.
Particolare di figure umane in una Stele Daunia

Nella cartina geografica si possono vedere i luoghi esatti dove sono avvenuti tutti i ritrovamenti dell'area del Gargano.
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