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Gargano

Anno 1983 - Il Gargano - Comunità Montana del Gargano - Assessorato al Turismo

Una lunga estate

Una lunga i Così può essere definita quella del Gargano.

Comunità Montana del Gargano

Comunità Montana del Gargano - Assessorato al turismo

Ed è davvero lunga, visto che nella sua fascia litoranea le giornate estive, ossia quelle in cui la temperatura supera di giorno i 25 C°, iniziano in media gi nel mese di maggio e terminano alla fine di settembre o anche ai primi di ottobre. Per rendersi conto di questi vantaggi climatici, basti pensare che località come Amburgo o Monaco hanno in luglio (il mese più caldo) una temperatura media che lungo le coste del Gargano si può godere gi in maggio (ossia due mesi prima) e ancora in ottobre (cio tre mesi dopo). E un raffronto analogo si può fare per tante altre aree europee, come ad esempio l'Inghilterra, la Francia settentrionale, il Belgio o l'Olanda.
Se a questo si aggiunge che in estate la pioggia è praticamente sconosciuta, ben si comprende che il Gargano non presenta affatto problemi climatici, ma anzi solo attrattive per il turista.

Ingrandisci l'immagineUna bella vista di Baia delle Zagare della costa Sud del Gargano

Una bella vista di Baia delle Zagare della costa Sud del Gargano

Certo, quasi tutte le coste del Mare Mediterraneo godono di un clima eccezionale, che meraviglia tante persone di altri paesi per la sua estate così calda e caratterizzata da un cielo attraversato solo raramente da qualche nuvola.
Ma il Gargano ha qualcosa in più.
Quando in luglio o in agosto il sole splende come se si fosse in Africa, chi non si accontenta del refrigerio che si prova sguazzando nelle tiepide e limpide acque marine o esponendosi alla brezza salmastra, pu rifugiarsi all'ombra profumata dei pini.
E soprattutto può salire, percorrendo pochi chilometri, sull'altopiano, a 600, 800 e più metri di quota, e immergersi in freschi boschi di querce e faggi. Sì, proprio di faggi, quei maestosi alberi che vogliono un clima caratterizzato da un'oceanità abbastanza pronunciata.
E proprio nell'altopiano garganico si trova la Foresta Umbra, una delle più belle e conosciute faggete esistenti in Italia.

Un territorio isolato da scoprire

II Gargano era isola in passato dal punto di vista fisico, e isola antropica è rimasto per lungo tempo. Isola antropica perchè le coste, per lo più importuose, e i ripidi gradini terrazzati tipici della sua morfologia carsica hanno reso più difficili i contatti umani. Questo, se da una parte ha limitato i rapporti economici e culturali col resto dell'Italia, dall'altra ha consentito di conservare tradizioni e costumi antichi e originali, oltre alle bellezze naturali del territorio.
Se si pensa che la ferrovia, il primo vero collegamento fra pianura e altopiano risale

Ingrandisci l'immagineUna vecchia Littorina risalente agli anni 50

Una vecchia "Littorina" delle Ferrovie del Gargano, risalente agli anni 50, ormai in disuso alla stazione di San Marco in Lamis (Puglia)

ad appena cinquant'anni fa e attraversa soltanto la parte settentrionale del promontorio, e le strade all'inizio del secolo erano percorribili quasi esclusivamente a dorso di mulo, si può avere un'idea dell'isolamento che rendeva di fatto il Gargano una montagna nel mare.
L'unica direttrice di penetrazione per l'interno era costituita dalla Via Sacra, che attraverso la Valle di Stignano raggiungeva Monte S. Angelo, antica meta religiosa. Per secoli, quasi soltanto i pellegrini, richiamati dalla devozione all'Arcangelo S. Michele (che, secondo la tradizione, apparve appunto a Monte S. Angelo), affrontarono i rischi e i disagi di un viaggio all'interno del Gargano. Oggi i collegamenti stradali hanno vinto questo antico isolamento. Oltre che dalla ferrovia, il promontorio è collegato a Foggia, e quindi al Tavoliere, alle autostrade e all'aeroporto, da comode strade a scorrimento veloce. Ovviamente, restano le vecchie strade panoramiche, che perci conviene percorrere lentamente, per esplorare l'altopiano. Sbaglia infatti chi si ferma alla costa. Il Gargano ancora poco noto quello dell'interno, dei paesi adagiati sull'altopiano, per lo pi collinari e spesso non molto lontani dal mare, che possono offrire i vantaggi dell'aria fresca e leggera, e costituire mete storiche e culturali complementari alle tradizionali mete costiere.

Un'oasi di verde nella Puglia petrosa

Proprio nell'interno del Gargano si addensa quanto rimane della fitta vegetazione arborea che un tempo copriva il promontorio.
Nella Puglia petrosa il Gargano, con un quinto del territorio occupato da boschi (rispetto al 4% di tutta la regione) rappresenta un polmone verde.
La parte più boschiva si trova nella metà orientale del promontorio, quella protesa nel mare.
Fra Vico, Vieste e Monte S. Angelo si stende la meravigliosa Foresta Umbra, che ne rappresenta l'entit più rilevante (ben 11.000 ha). Vi si può entrare percorrendo la cosiddetta Valle del Tesoro.
Man mano che si sale, alla pineta di Pino d'Aleppo seguono la cerreta e infine la faggeta, che costituisce senz'altro la parte più suggestiva della Foresta Umbra, con esemplari enormi e altissimi.
Al centro della foresta vi è l'albergo-rifugio e, poco lontano, un recinto con daini e un laghetto. Le attrezzature per i turisti (piazzole di sosta, aree per picnic, sentieri) ne rendono ancora più piacevole la visita.

Una cultura antica

II Gargano è abitato fin dai tempi della preistoria, come documentano ad esempio i numerosi resti rinvenuti nel suo territorio. Un po' ovunque si sono trovati ad esempio strumenti di selce (amigdale, raschiatoi, punte di freccia ecc.) ordinati e messi in mostra nei musei.
Più evidenti i segni della successiva storia

Una torre di di guardia e di avvistamento presente su tutte le coste del Gargano

Una torre di di guardia e di avvistamento presente su tutte le coste del Gargano

del promontorio che si possono leggere nei quartieri medievali, nelle chiese e nei castelli dei suoi paesi.
Il ricco folclore ci consente poi di conoscere le antiche usanze e credenze. Un elemento che molta importanza ha avuto nella vita di queste genti è ad esempio il fuoco. I garganici hanno da sempre utilizzato e imparato a dominare il fuoco, cui appunto sono legate alcune delle tradizioni più suggestive.
Alcuni usi e costumi stanno scomparendo, ma tanti altri sopravvivono o vengono addirittura riscoperti da gruppi di giovani ricercatori, che fanno cos conoscere canti e balli profondamente radicati nella cultura garganica e significativi della storia sociale.
Un folclore ricco, che certo non si può illustrare in poche parole. Così come non possibile descrivere le tante forme di artigianato, da quelle semplici, quasi elementari, a quelle pi raffinate, esposte frequentemente in apposite mostre.

Fra religione e leggende

Un forte sentimento religioso ha animato e anima questa popolazione. Il culto per l'Arcangelo S. Michele è fra i più antichi e sentiti, e forse sostituì quello pagano per Giove Dodoneo, cui era dedicato un tempio sul Monte Sacro.
La basilica, eretta in Monte Sant'Angelo, sulla grotta nella quale,

Ingrandisci l'immagineIl Gargano terra di religiosità e credenze.

Il Gargano terra di religiosità e credenze.

secondo la tradizione, apparve l'Arcangelo verso la fine del 400, divenne santuario nazionale per i Longobardi e successivamente meta di preghiera per i crociati in partenza verso la Terra Santa.
Il caso più recente di fervore religioso sul Gargano quello suscitato da Padre Pio da Pietrelcina, il piccolo frate vissuto a San Giovanni Rotondo e venerato per le sue stimmate dalla popolazione non solo locale. L'intensità di tale fervore è indicata anche dalle tante chiese, sorte spesso in località sede di precedenti culti non cristiani, se non ubicate addirittura sui resti di templi pagani.
La religione talvolta si confonde con le credenze popolari e le leggende. Nei paesi del Gargano si raccontano storie di combattimenti fra l'Arcangelo S. Michele e il diavolo, terminati sempre con la sconfitta di quest'ultimo, che, sprofondando negl'Inferi, avrebbe lasciato sull'altopiano voragini e burroni come segni della sua caduta.
Ma si narra anche d'interventi miracolosi, come quello di Sant'Elia, che avrebbe allontanato da Peschici un'invasione di cavallette.
Di origine invece pagana sono le leggende che vogliono Monte S. Angelo sede dell'indovino Calcante e le coste del Gargano ultimo approdo del mitico Diomede.

MANFREDONIA - Città sveva e porta del gargano

A differenza degli altri centri costieri del promontorio, Manfredonia non si presenta arroccata in posizione difensiva.
Di facile accesso sia per mare che per terra, e ben collegata con il Tavoliere, ha condiviso la storia non solo del resto del Gargano, ma anche della vicina pianura dauna. E' una grossa cittadina di origine relativamente recente. Fu fondata infatti dal rè svevo Manfredi, nel 1256, soprattutto per accogliere i cittadini dell'antica Sipontum, praticamente distrutta dal terremoto dal 1223.
L'imponente castello, che testimonia l'importanza della cittadina durante la dominazione sveva, attualmente ospita il Museo Archeologico Nazionale del Gargano.
Qui sono esposte, fra altri reperti, le Stele Daunie, in pietra calcarea, rinvenute per lo più nella piana di Siponto.
Sinora sono stati trovati oltre 1.500 esemplari (databili al VII-VI sec. a.C.), che, per la ricchezza delle decorazioni, costituiscono una documentazione originale e, nel suo genere, davvero unica.
Ricordo delle vicende religiose, che spesso affiancarono quelle civili e militari, sono la cattedrale (XVII sec.) e, fra le altre, la chiesa di S. Domenico (XIII sec.).
Recentemente il centro ha avuto un vero e proprio boom demografico, grazie anche alle iniziative di carattere industriale che

Ingrandisci l'immagineIl Carnevale a Manfredonia anno 2005 - Carro allegorico.

Il Carnevale a Manfredonia anno 2005 - Carro allegorico.

si sono localizzate presso Manfredonia e alla crescita del turismo.
Persistono comunque le tradizionali attività, come dimostra ad esempio il porto, affollato di pescherecci, e, fra le manifestazioni folcloriche il notissimo e festoso carnevale, con la sfilata di carri.

SIPONTO

A breve distanza da Manfredonia si trova Siponto, ridente località balneare immersa nel verde.
Ben conosciuta già nel periodo romano, Siponto fu importante sede religiosa sotto la dominazione bizantina e poi normanna. Il suo porto era tra i pi importanti della Puglia, prima di essere sostituita da Manfredonia che ne raccolse l'eredità di commerci.
Traccia del passato la Basilica di S. Maria Maggiore di Siponto, uno dei pi importanti edifici romanico-orientali della Puglia.
A breve distanza da Manfredonia, si apre la grotta Scaloria, interessante dal punto di vista naturalistico, ma soprattutto perchè sede d'una cultura risalente al Paleolitico.
Sulla strada per Foggia, la chiesa di S. Leonardo di Siponto (XI-XII sec.). con stupendo portale.

SAN MARCO IN LAMIS

A (550 metri s.m.), adagiato in una conca carsica, il primo paese che s'incontra risalendo da S. Severo la Valle di Stignano, via naturale di penetrazione del Gargano interno.
Nelle vicinanze del grosso centro agricolo sorge il Convento di S. Matteo in Lamis, tappa dei pellegrini diretti a Monte S. Angelo.

Ingrandisci l'immagineIl convento di San Marco in Lamis - San Matteo.

Il convento di San Marco in Lamis - San Matteo.

Prima intitolato a S. Giovanni Battista, il convento, sorto nel VI secolo, fu sempre un importante centro religioso. Fra le numerose manifestazioni carsiche presenti nel territorio di S. Marco in Lamis, e precisamente nel bosco Difesa di S. Matteo, interessante la grotta di Montenero. S. Marco nota, fra l'altro, per la corsa delle fracchie (cumuli di legna che vengono accesi e trascinati per le strade del paese) che si ripete, secondo la tradizione, ogni anno in occasione della processione del Venerdì Santo.
A pochi chilometri, in un'oasi di pace, il santuario della Madonna di Stignano del sec. XVI.
Nel periodo primaverile il manto erboso dei boschi di S. Marco in Lamis assume un intenso colore bianco causato dalla enorme quantità di narcisi profumatissimi.

Garganonet  Piazza delle Rose, 3 71043 Manfredonia (Foggia) Italia  

 

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