Nato a Venezia nel 1934, dove vive e lavora a Sestriere di Dorsoduro 3289.
Ha studiato e si è diplomato all'Istituto d'Arte e all'Accademia di Belle Arti di Venezia con Alberto Viani.
Ha insegnato negli Istituti d'Arte di Udine, Padova e Venezia e al Liceo artistico di Venezia.
Ha tenuto lezioni di tecniche della scultura all'UIA (Università Internazionale dell'Arte) di Venezia.
Ha partecipato a esposizioni nazionali e estere, personali e collettive, ricevendo riconoscimenti da critici e pubblico per il grande valore di ricerca formale che esprime con le sue opere.
Tra i premi più significativi ricordiamo:
I° Premio per la scultura del Comune di Venezia alla 53º Mostra Collettiva Bevilacqua la Masa di Venezia negli anni 1965 e 1966;Premio del Ministero per il Turismo e lo Spettacolo al III° Concorso Nazionale di scultura "Francesca da Rimini", nel 1968Premio dell'Amministrazione Provinciale di Forlì al IV° Concorso Nazionale di Scultura "Francesca da Rimini", nel 1968Ancora nel 1968 riceve il Premio Speciale, medaglia d'oro, alla 46º Fiera Internazionale di Padova.Il Maestro Loris Zambon ha continuato ad essere presente nell'insegnamento e a mostre su invito.
Le sue opere sono esposte in permanenza in alcune gallerie veneziane
Opere e pensiero
Alcune sculture.
Titolo: "Processo Cariocinetico"
Materia: Sasso e Bronzo
Misure: cm. 30 x 14 x 13
(pezzo unico)
L'Artista veneziano, da oltre trent'anni, va perseguendo una sua ricerca che affonda nelle condizioni primarie della natura.
All'inizio l'interesse andava alle tensioni della forma, cioè ai nodi strutturali della materia; poi si è aperto sempre più al mistero della germinazione.
Questa materia era ed è ancora allo stato minerale: un sasso con la sua forma naturale prodotta dalle acque e dal vento nel corso di milioni di anni.
Titolo: "Germinazione" anno 1989
Materia: Sasso e Bronzo dorato
Misure: cm. 18 x 17 x 9
(pezzo unico)
Il sasso si è spaccato e dalla fenditura sono emerse gemme di altro tipo, come gocce di rugiada, lamine sfogliate o raggi di luce. La struttura delle sue sculture è solida, massiccia, corrispondente ad una forza che nasce dall'operato lunghissimo della natura. Le varianti, all'interno o sulla superficie, diversificano e instaurano la dialettica degli opposti.
Si scontrano il sasso e il bronzo, l'opaco e il lucido, la scorza e il gheriglio, il maschile e il femminile, il giorno e la notte. Esse pulsano, vibrano, respirano.
Sono organismi viventi.
Nella continua ricerca della contrapposizione formale, Loris Zambon trova compimento nella forma pura, derivata da linee di genesi che la sua fantasia trasforma in masse complesse dal perimetro e dagli anfratti interni tanto simili al crescere delle vasie forme della natura.

Titolo: "Attesa" anno 1989
Materia: Sasso e Bronzo dorato
Misure: cm. 18 x 17 x 9
(pezzo unico)
Come nel ripetersi nella casualità della procreazione che genera forme sempre complesse, così Loris sceglie di elaborare il casuale dandogli una razionalità concettuale estremamente ricca di anelito vitale.
Sculture piccole e articolate hanno generato dopo lunga e travagliata riflessione, a soluzioni scultoree di dimensioni rilevanti.
Nessuna opera viene riprodotta, gli esemplari sono sempre unici, (la copia e nel modello di ridotte dimensione, destinato alla progettazione della scultura che sia in bronzo, in pietra, tela o legno) poiché la riproduzione dello stesso elemento creerebbe disorientamento al percorso pensante dell'artista che lo ha generato: ricercare continuamente no riprodurre senza creatività.