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Le zone umide del Parco Nazionale del Gargano

Depliant - Anno 1997 - Parco Nazionale del Gargano

 

Copertina depliant - Le zone umide del Parco Nazionale del Gargano

Copertina depliant - Le zone umide del Parco Nazionale del Gargano

Significato ed importanza ecologica delle zone umide

Le zone umide sono ambienti naturali, semi-naturali o artificiali, con acqua dolce, salmastra o salata, in cui le comunità biologiche presenti sono fortemente influenzate da caratteristiche chimiche e morfologiche, quali estensione, profondità e salinità delle acque.
Nella prima metà del secolo le zone umide sono state sistematicamente prosciugate con vasti programmi di bonifica per far posto a zone di coltura o di allevamento. Attualmente la maggiore coscienza ed educazione ambientale hanno portato a riconoscere il valore naturalistico e scientifico di laghi, stagni e paludi. In particolare le aree palustri costituiscono un ambiente di grande rilievo ecologico in cui viene eguagliata o addirittura superata la varietà di specie (biodiversità) e la produttività delle foreste tropicali.

Le zone umide del Parco Nazionale del Gargano

Uno dei motivi che hanno portato all'istituzione del Parco stato senza dubbio la presenza di importanti zone umide comprese nei biotopi di importanza comunitaria quali le lagune di Lesina e di Varano, le paludi di Frattarolo,del Lago Salso ed altre come le foci del Fortore, l'area dell'antico Lago di Sant'Egidio e la Palude di Sfinale.

Inoltre assai interessante, soprattutto per la soprawivenza di anfibi, di alcuni rettili e per la sosta occasionale dell'avifauna, è l'esistenza nel Nord-Gargano e nella zona costiera tra Vieste e Peschici di sorgenti nonché, nelle zone interne, dei ristagni d'acqua temporanei detti "cutini" o delle tradizionali "piscine".
Le zone umide del Gargano e della Capitanata da sempre hanno suscitato un notevole interesse negli studiosi e negli appassionati, ponendosi fra le più importanti d'Italia oltre che per la varietà di ambienti anche per la posizione strategica sulle rotte migratorio degli uccelli acquatici tra l'Africa e l'Europa centroorientale.

Già nel Tredicesimo secolo l'Imperatore Federico II di Svevia rimase affascinato da questi ambienti palustri che gli ispirarono il famoso trattato " De orte venandi cum avibus "

Lagune di Lesina e di Varano

Aspetti vegetazionali

Sotto l'aspetto scientifico e naturalistico, la laguna di Lesina rappresenta uno dei biotipi più interessanti e citati delle coste mediteranee.

Per esigenze puramente descrittive questo ambiente può essere diviso in due parti: la laguna vera e propria, con la fascia perilagunare, ed un cordone dunoso che la separa dal mare. Le sponde umide e semisommerse ospitano la maggiori estensioni di vegetazione alofila, cioè di piante che grazie a particolari

Ingrandisci l'immagine Le canne delle lagune.

Le canne delle lagune.

adattamenti fisioanatomici (foglie e fusti carnosi, enorme riduzione della superficie fogliare, forte pressione osmotica dei tessuti) crescono spontanee nei terreni ricchi di sali,
Sopratutto nei tratti rivieraschi, dove si accumulano detriti organici, compaiono associazioni pioniere di specie annuali quali la sueda marittima (Suaeda maritima), la granata irsuta (Bassia hirsuta), la salicornia annua (Salicornia europaea) e la salsola soda (Salsola soda),
Per contro, in corrispondenza di terreni più pesanti, arricchiti di argilla e limo mescolati agli accumuli organici, si estendono formazioni a salicornia fruticosa (Arthrocnemun fruticosum) accompagnata dalla atriplice portucaloide (Halimione portucaloides), dalla salicornia glauca (Inula crithmoides), dal limonio comune (Limonium serotinum), dall'astro marino (Aster tripolium), dalla sueda fruticosa (Suaeda fruticosa) e dall'assenzio litorale (Artemisia coerulescens). La vegetazione a canneto è presente in misura maggiore lungo il bordo orientale della Laguna e negli alvei dei canali interrati.
Essa è rappresentata da popolamenti di cannuccia di palude (Phragmites communis) frammisti a lisca maggiore (Typha latifolia), falasco (Cladium mariscus), carici (carex spp), canna domestica (arundo donax) e lisca marittima (Bolboschoenus maritimus):
Specialmente nelle depressioni umide, sparse all'interno della duna, è localizzata una vegetazione igrofila (amante dell'umidità) alquanto più eterogenea della precedente, caratterizzata da raggruppamenti a canna del Po (Erianthus ravennae), giunco nero comune (Schoenus nigricans), lisca lacustre (Schonoplectus lacustris), finocchio acquatico di lachenal (Oenanthe lachenalii) e giunco acuto (Juncus acutus), Quest'ultimo insieme al giunco marittimo (Juncus maritimus), al giunchetto meridionale (holoschoenus australis) eall'altea comune (Althea officinalis) è diffuso anche altrove.
Per quanto riguarda le piante erbacee esclusivamente acquatiche (idrofite), il fondale della zona più interna e orientale della Laguna è ricoperto da popolamenti di erba da chiozzi comune (Ruppia maritima) e di brasca delle lagune (Potomogeton pectinotus), mentre le restanti zone sono occupate da praterie sommerse a zostera (Zostera marina) che rappresenta l'alimento base di molti uccelli limicoli.

Ingrandisci l'immagine Cartina del lago di Varano.

Cartina del lago di Varano

Tranne che su di una striscia antistante le acque della laguna, destinata a colture agricole, la duna ospita uno degli ultimi lembi di macchia mediterranea abbastanza ben conservata della costa adriatica. Per quel che riguarda la Laguna di Varano, sono presenti sia lembi di vegetazione igro-alofila che acquatica, dello stesso tipo di quelle prima descritte per Lesina.
Tuttora nelle depressioni retrodunali si possono osservare interessanti nuclei dell'antica pineta di pino d'Aleppo nonché piante isolate di roverella e di orniello.

 

Aspetti faunistici

Gli specchi d'acqua dolce e salmastra inframezzati da estesi canneti fanno della parte orientale della Laguna di Lesina una delle più importanti aree di svernamento di uccelli acquatici, in particolare di folaghe (Fulica atra) e di anatre, di cui sono state censite fino a settantamila presenze.
Fra gli anatidi svernanti si segnalano moriglioni (Aythya ferina), morette (A. fuligula), mestoloni (Anas cfypeata), codoni (A acuta) e fischioni (A penelope); il germano reale (A platyrhyncos), l'alzavola (A crecca) e la rara moretta tabaccata (Aythya nyroca) oltre a svernare vi nidificano insieme allo svasso maggiore (Podiceps cristatus) e al tuffetto (Tochybaptus ruficollis).

Ingrandisci l'immagine Teste di uccelli.

Teste di uccelli. Dall'alto: Gabbiano reale, Garzetta, Lanario

Nel fitto canneto si riproducono aironi rossi (Ardea purpurea), tarabusi (Botaurus stellaris), tarabusini (Ixobrychus minutus) e costruiscono i loro nidi il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), il basettino (Panurus biarmicus) e l'usignolo di fiume (Cettia cetti), mentre sulle lingue di fango ricoperte di salicornia depone le uova il cavaliere d'Italia (Himantopus himantopus).
Tra i rapaci si segnala lo svernamento di una decina di falchi di palude (circus aeruginosus) e di qualche albanella reale (C. Cyaneus).
Da ricordare la presenza nel periodo dei passi del falco pescatore (Pandion haliaetus).
Durante le migrazioni primaverili, ma anche in quelle autunnali, si possono osservare la rara cicogna nera (Ciconia nigra), la cicogna bianca (C. ciconia), gruppi di fenicotteri (Phoenicopterus ruber), le gru (Grus grus), le spatole (Ptatalea leucorodia), mentre gli aironi cenerini (Ardea cinerea) e le garzette (Egretta alba) sono presenti tutto l'anno.
Il Lago di Varano ospita d'inverno gruppi di folaghe ed anatre tipicamente nordiche come la moretta grigia (Aythya marila), il quattrocchi (Bucephala dangula) e qualche centinaio di smerghi minori (Mergus serrator).
Inoltre si riscontra la presenza di numerosi svassi maggiori e di qualche martin pescatore (Alcedo atthis). Notevole la presenza verso la Foce di Capoiale di un dormitoio in cui si concentrano fino a tremila cormorani (Phalacrocorax corbo).
Sempre durante la stagione invernale nella zona di Torre Varano e di Muschiaturo si osservano garzette, aironi cenerini e aironi bianchi maggiori (Egretta alba).
Nei prati umidi o nei coltivi localizzati sulla duna e prospicienti il lago si nutrono chiurli maggiori (Numenius arquata), beccaccini (Gallinago gallinago) e vari uccelli limicoli fra cui spicca il cavaliere d'Italia che vi nidifica.

Garganonet  Piazza delle Rose, 3 71043 Manfredonia (Foggia) Italia  

 

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