Restauro

Stampa la pagina

Un restauro che pensa al futuro.

Per la conservazione dei "Beni Culturali" di Manfredonia

Riflessioni per un restauro e conservazione intelligente

"Il restauro come momento di qualificazione del bene culturale".
E' stato universalmente riconosciuto il grandissimo valore sociale di un “bene culturale” nell’accezione più vasta del suo significato quale elemento di conservazione per "una storia futura"; esperienza del passato e espressione di un patrimonio culturale, con valore sociale e di identità culturale proprio della comunità a cui appartiene.
Di conservazione e restauro si deve parlare di ogni cosa che per sua peculiarità si può collocare già a prima vista nel settore dei beni culturali, della storia delle civiltà e di quella dell'uomo.

Ingrandisci l'immagine Vista laterale della vecchia casa dell'ospitalità San Leonardo

Vista laterale della vecchia casa dell'ospitalità San Leonardo (Manfredonia)

Enti, amministratori e istituzioni, riferendosi al restauro conservativo, devono in prima istanza cogliere le esigenze locali legate alla realtà museale, alla sua evoluzione, al territorio ed alle dinamiche che l'offerta di fruizione dei beni culturali restaurati offre, onde coglierne immediatamente le linee di sviluppo socio-economico-culturale, ed eventualmente stimolarle.
Tradizionalmente il restauro rientra nel "corpus " e nell'ambientazione tipica dei "lavori pubblici" anzi direi nei propri fondamenti.
L'inserimento di una programmazione di restauro inteso come riabilitaziuone estetica e funzionale di un bene, deve essere priorità per un Assessorato (quello dei Lavori Pubblici) votato da sempre alla cura di un bene pubblico.
La disciplina generale dei lavori pubblici non evidenzia con la necessaria precisione le caratteristiche di intervento peculiari ad ogni tipo di restauro.
Un Assessorato attento deve:

  • Avere una figura di riferimento all'interno del proprio Ufficio con conoscenza di cultura giuridica e socioeconomica nel campo dei beni culturali;
  • creare un elenco preferenziale con nominativi di "restauratore di beni culturali" i cui curriculum della specifica competenza tecnico-professionale siano accettati e provati, e nel quale curriculum viene specificata la capacità di creare schede articolate e particolareggiate di valutazione complessiva dell'oggetto dell'intervento, questo per facilitare la collaborazione dei pubblici amministratori in fase di direzione lavori e collaudo;
  • valutare con la dovuta attenzione il problema della musealizzazione dei beni archeologici, della programmazione dei restauri, della sistemazione ambientale delle opere restaurate per una piena fruizione;
  • programmare un censimento delle vestigia culturali, quale patrimonio storico-artistico-ambientale, oggetto programmato di restauro, affiché ne sia certa la salvaguardia e la trasmissione al futuro.
  • E ancora:
  • Procedere alla creazione di un "Capitolato speciale per il lavoro di restauro dei dipinti su tela e per il lavoro di restauro dei dipinti su tavola";
  • superamento della procedura di aggiudicazione delle commesse che hanno come criterio il prezzo più basso per superfici decorate, stucchi, pitture murali, tele a olio e oggettistica artistica o artigianale a carattere mobile, (necessità fatta rilevare anche dal Consiglio superiore dei lavori pubblici nel parere rilasciato in data 26 ottobre 2001), con un'altra che abbia altre priorità diverse da quelle del risparmio;
  • valutazione in sede di discussione preliminare dei criteri da adottare nella determinazione delle procedure di aggiudicazione (la giusta esigenza di economicità deve essere messa allo stesso livello della qualità: un restauro eseguito male, penalizza le professionalità degli operatori, incide sulla qualità del restauro e deresponsabilizza i pubblici amministratori che possono addossare alla esiguità dei fondi e all'eccessivo ribasso dell'offerta, il basso profilo qualitativo dell'intervento.
    Non si transige sulla buona conservazione di un "bene culturale" legata strettamente alla qualità dei materiali di restauro, alla esperienza degli operatori e alla tecnica operativa!
  • Accogliere la proposta fatta negli ambienti del restauro di opere mobili, di spostare i riferimenti riguardanti l'appalto, da quello dei lavori pubblici alla tipologia dell'appalto di servizi, che per suo iter naturale ha come coefficenti di rapporto, il tempo di esecuzione e i materiali impiegati alla fornitura, e l'intellettualità progettuale, (naturale dote del restauratore).
  • Con queste precisazioni dettate da senso pratico, vogliamo ribadire che gli interventi di restauro specialistico di beni culturali, devono essere attentamente studiati e regolamentati da apposite norme o prassi delle locali amministrazioni, dettate anche dal buon senso che eviti che beni particolarissimi, culturalmente preziosi, siano irreparabilmente danneggiati da scarsa professionalità.

    In ultima istanza e in particolare, invitiamo l'Amministrazione di Manfredonia a:
  • progettare il recupero e il restauro di tutte le porte e gli ingressi con particolare valore architettonico di Corso Manfredi;
  • programmare il censimento completo delle immagini sacre presenti sul territorio;
  • progettare un sistema museale articolato per tutte le chiese e cappelle presenti nel territorio di Manfredonia.
  • realizzazione di una mostra iconografica dedicata a Santa Maria di Siponto.
  • creazione di un archivio delle musiche e dei documenti legati alla storia del Carnevale di Manfredonia e in generale alla musica tradizionale del Gargano.

  • Ingrandisci l'immagineParticolare di tabellone didattico al museo di Manfredonia

    Particolare di tabellone didattico al museo di Manfredonia

    Volare Fly Free  Piazza delle Rose, 3 71043 Manfredonia (Foggia) Italia  

     

    Contattaci