Elenco Pubblicazioni (14)

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Un opuscolo con i testi tradotti in lingua inglese.
Pubblicazione interessante fatta per pubblicizzare il Gargano.
Testi redatti in maniera chiara e succinta.

ITINERARI SEGRETI

24 itinerari segreti per scoprire il Parco Nazionale del gargano

Parco Nazionale del Gargano - 2000

Parco e turismo, un binomio vincente. Anche quest'anno, dopo il successo ottenuto l'estate scorsa, il Parco Nazionale dei Gargano propone una serie di itinerari per far conoscere ii ricco patrimonio paesaggistico, storico e artistico offerto dalla Montagna dei Sole.
L'Ente Parco, proseguendo neii'opera di vaiorizzazione dei territorio, dai 15 Luglio ai 30 settembre organizza una fitta rete di escursioni in luoghi dove gii appassionati della natura e dell'arte potranno soddisfare ia Loro vogLia di avventura e conoscenza.
Contattando il Centro Visite del Parco Nazionale del Gargano a Lesina (+39 0882 992727), è possibile prenotare uno o più itinerari tra quelli proposti e, grazie all'ausilio di qualificate guide ambientali, conoscere un territorio ricco di affascinanti sorprese.
Un'esperienza straordinaria, una vera e propria scoperta della nostra storia, attraverso testimonianze di arte e spiritualità nella natura incontaminata del Gargano.
Prof. Matteo Fusilli
Presidente Parco Nazionale del Gargano

Cagnano Varano
Grotta di San Michele
A pochi chilometri da Cagnano Varano, lungo una suggestiva vallata, si apre la Grotta di San Michele Arcangelo.
L'antro, di natura carsica come quello più celebre di Monte Sant'Angelo, vanta frequentazioni antichissime, forse risalenti al Paleolitico.
Nel Medio Evo, in seguito alla larga diffusione del culto micaelico sul promontorio garganico, la Grotta fu consacrata all'Arcangelo, ma probabilmente il luogo era stato adattato al culto già in epoca paleocristiana, come dimostrerebbe l'iconografia di alcuni affreschi.
Questo luogo richiama ancora oggi una moltitudine di pellegrini, attirati anche dalle virtù, miracolose per la vista, della cosiddetta "Pila di Santa Luna", una piccola cavità calcarea che raccoglie le acque di stillicidio della Grotta.
Carpino
Chiesa di San Cirillo
Al culmine di una scala a rampe contrapposte, disposta come una quinta scenografica a chiudere la principale piazza di Carpino, si erge la mole squadrata della chiesa di San Cirillo.
L'edificio, già esistente nel 1310 forse con funzione di oratorio, fu completamente rimodernato nel 1770 acquisendo l'aspetto barocco che ammiriamo ancora oggi.
In questa data, infatti, fu realizzato il pregevole portale mistilineo e le due finestre polilobate che occhieggiano suila taccata principale; inoltre, per l'occasione, si provvide ad arricchire l'arredo interno con un coro e un pulpito lignei.
Risale invece alla fase più antica l'elegante portale in stile romanico sul lato sinistro dell'edificio, che probabilmente costituiva l'ingresso della costruzione originaria.
Chiesa Madre
Appena fuori il tracciato delle antiche mura, in un luogo tra i più panoramici del paese, sorge la Chiesa Madre di Carpino.
Da qui, infatti, oltre la bella facciata settecentesca impostata su una scala a doppia rampa contrapposta, è possibile ammirare uno scordo del tipico paesaggio delle valli carpinesi ricoperte dal manto verde degli ulivi.
La chiesa, dedicata a San Nicola, vanta un'origine illustre: infatti, nel 1678 fu consacrata dal Vescovo di Manfredonia Vincenzo Maria Orsini, salito poi al soglio pontificio con il nome di Benedetto XIII.
Come la concittadina chiesa di San Cirillo, la costruzione presenta elementi di chiara ispirazione barocca.
È questo il caso dell'elegante portale, delle finte finestre laterali mistilinee e, soprattutto, del fastigio a semicerchio che corona la facciata. [...]

SECRET ITINERARIES
24 Off the Beaten Track in the Gargano National Park
Park and Turism, a Winning Combination.
As in previous years and after our successful season last summer, the Gargano National Park offers a range of itineraries to help you discover the rich heritage of stunning scenery, history and art that the Montagna del Sole (Sun Mountain) offers.
As part of our campaign to promote the promontory, the Park Authority has organised a wide range of excursions from 15 July to 30 September to places where nature and art enthusiasts alike can quench their thirst for adventure and knowledge.
By contacting the Gargano National Park visitors1 centre at Lesina, visitors can reserve one or more of the organised itineraries.
Our qualified environmental guides can help you learn about the legends and marvels of this region rich in pleasant surprises.
This interesting experience will help you rediscover our history through splendid first-hand accounts of art and spirituality in the pristine nature of the Gargano. [...]

 

Un piccolo opuscolo senza pretese, piuttosto banale nel contenuto.

Nello Biscotti

Gargano

Terra di viaggi e peregrinazioni scientifico-naturalistiche

La realtà del Parco Nazionale sulle orme d'illustri viaggiatori

Presentazione
Il Gargano rappresenta un unicum nella biogeografia del nostro Paese: una struttura geologica insolita, un popolamento biologico strettamente collegato all'altra sponda dell'Adriatico, specie ed associazioni che non si potrebbero ritrovare informa analoga da altre parti.
La storia geologica di questo territorio spiega almeno in parte queste caratteristiche, che tuttavia dipendono anche strettamente dall'evoluzione della flora della parte meridionale della nostra penisola, che in questa zona evidentemente ha avuto una storia del tutto particolare.
Nel mondo garganico si ha una faggeta imponente che si sviluppa a livello molto inferiore a quello usuale dell'Appennino, e questo conferisce all'ambiente un carattere in qualche modo settentrionale. Però d'altra parte troviamo anche una vegetazione xerofila collegata a quella della Grecia e quindi di ambienti caldi ed aridissimi. La straordinaria ricchezza dei popolamenti di orchidee è proverbiale e forse unica in Europa.
Per me il Gargano ha un significato particolare perché quì per la prima volta ho conosciuto tanti anni fa il mondo mediterraneo: venivo da Venezia, abituato ad una flora di tipo temperato-umido ed il primo saluto mi venne dato dalle garighe a Cistus clusii in piena fioritura; uno spettacolo indimenticabile.
Ci sono tornato molte volte e ben presto ho avuto modo di conoscere gli aspetti più nascosti come i valloni profondamente incisi nelle rupe calcaree, stazione ideale per gli endemismi.
A quel tempo il Gargano per il botanico era quasi terra incognita. In seguito venne pubblicata la Flora del Fenaroli.
Gargano: una tappa obbligata per la conoscenza naturalistica.
Le scienze della natura cominciano la loro storia con piante e fiori: medici, farmacisti sin dal Rinascimento saranno impegnati in prima persona nella faticosa ricerca di vegetali da utilizzare a scopo medicinale.
Nel Medio Evo il vegetale era il componente principale delle poche medicine conosciute.Tuttavia la ricerca di piante con proprietà medicinali era quasi disperata data la scarsa conoscenza naturalistica, (sino al 1400, il numero di specie vegetali conosciute era più o meno vicino a quello già definito da Aristotele).
I primi nomi delle scienze della natura, dunque, non possono essere che di studiosi di piante, i quali si distinguono nel nord come nel sud dell'Italia.
Per i più noti di questi è stata d'obbligo una tappa esplorativa, alla ricerca di nuove piante medicinali, nel Gargano.
Oggi, da studi in corso, (Biscotti-Basta, 1996) (1) sembra che un buon 37% delle specie della flora garganica abbiano potenzialità medicinali.
Ci lasciano le loro tracce illustri studiosi veneti come il BRA-SAVOLA (1550) (2), napoletani come il MARANTA (1559), DELLA PORTA (1570) (4) e stranieri come BAUHIN(l623), BOCCONE (1671) (6) i quali già parlano di piante garganiche. [...]

 

Opuscolo divulgativo con delle brevi descrizioni delle cittadine della Via Sacra dei Longobardi.

Gargano Sacro

San Giovanni Rotondo - Monte Sant'Angelo - San Marco in Lamis - Rignano Garganico - Mattinata - Manfredonia

Assessorato al Turismo di San Giovanni Rotondo - 1999

Da più di mille anni la Capitanata è meta di pellegrinaggio.
Sulle antiche stazioni devozionali e sui Santuari - lungo un percorso man mano arricchitosi di nuovi spunti - è possibile appuntare l'evoluzione della nostra storia.
La Via Sacra ancora oggi continua ad esercitare un fascinoso richiamo per i visitatori che giungono in queste terre per soddisfare un incessante bisogno di spiritualità.
Ma il Gargano è anche la terra delle bellezze naturali e paesaggistiche, delle vestigia storiche ed artistiche, degli affermati prodotti tipici.
Per venire incontro alle esigenze di chi ripercorre le antiche strade, le nostre amministrazioni hanno realizzato questa guida con diverse notizie sui principali itinerari della visita.
Con l'auspicio che queste pagine possano servire ad una migliore conoscenza dei luoghi, auguro a tutti i visitatori una serena permanenza.
Davide Pio Fini
Sindaco di San Giovanni Rotondo [...]

 

Una guida co.

Dune e Steppe nel Gargano

Lno

Edizione WWF - Parco Nazionale del Gargano 2001

L'Ente Parco Nazionale del Gargano si è impegnato, fin dal giorno della sua istituzione, nella tutela del vasto patrimonio naturalistico incluso nel suo territorio, formato da boschi, lagune, paludi, rupi, praterie ed isole.
Seguendo questo obiettivo prioritario, il Parco si impegna ora, con il presente progetto LIFE, nella salvaguardia di due aree del nostro comprensorio che racchiudono ambienti naturali importanti e particolarmente vulnerabili: gli ambienti dunali e quelli steppici.
In quest'azione di tutela al Parco si affiancano l'Unione Europea e il WWF Italia ad ulteriore conferma della qualità e dell'efficacia di queste iniziative di conservazione.
Vorrei a questo proposito porre l'accento sul fatto che il Parco si farà carico anche della gestione delle due aree che dovrà organizzare con la collaborazione delle Amministrazioni e degli operatori economici locali, in nome di uno sviluppo che vada di pari passo con il rispetto di questi importanti beni naturali che tutti dobbiamo contribuire a conservare.
IL PRESIDENTE DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
Prof. Matteo Fusilli

IL PROGETTO
Il promontorio del Gargano è una delle m aree naturali più significative dell'Italia Meridionale; al suo interno sono presenti habitat rari e particolarmente minacciati la cui conservazione è considerata prioritaria anche a livello comunitario.
Il Parco Nazionale del Gargano ed il WWF Italia, con il sostegno economico dell'Unione Europea, hanno avviato un progetto "Life" finalizzato alla conservazione degli ambienti dunali e steppici presenti nel comprensorio.
Il progetto, iniziato operativamente nel giugno del 1999, ha come obiettivo la conservazione e la gestione di due aree pilota peculiari denominate [...]

 

Una piccola pubblicazione a carattere informativo con l'obiettivo di far conoscere il percorso e le valli attraversate dal fiume Fortore.

Life Fortore

Un progetto per il fiume

Edizione - 2007

Lunghezza: 110 km Altitudine della sorgente: 840 m s.l.m.
Nasce: Monte Altieri (888 m s.l.m.)
Sfocia: Mare Adriatico - Ripalta Lesina
Comuni interessati: Celenza Valfortore, Carlantino, Casalnuovo Monterotaro, Castelnuovo della Daunia, Torremaggiore, San Paolo di Civitate, Serracapriola, Lesina, Santa Croce di Magliano, San Giuliano di Puglia, Colletorto, Sant'Elia a Pianisi, Macchia Valfortore, Pietracatella, Gambatesa, Tufara, Castelvetere in Val Fortore, Colle Sannita, Baselice, San Bartolomeo in Galdo, Foiano di Val Fortore, Montefalcone di Val Fortore, Castelfranco in Miscano.
Azioni urgenti di conservazione per i pSIC del fiume Fortore
Attrarerso le province di Benevento, Campobasso e Foggia, tra dolci crinali appenninici, per 11O km scorre il Fortore, un fiume ricco di storia e di natura.
Purtroppo la bellezza del corso d'acqua e dei suoi territori passa inosservata ai più, nonostante il segno dell'uomo abbia lasciato nella pietra mirabili vicende: le storie dei castelli, delle antiche taverne, delle masserie, dei tanti borghi arroccati sulle alture che racchiudono il bacino idrografico del Fortore. "Frentus", poteva essere questo il suo primo nome.
Così come da "Frentus" potrebbe aver avuto origine la tribù sannita dei "Frentani" che abitava in queste zone. Non si sa quando e come il nome "Frentus" si modificò in Fortore. Solo nel Medio per successire trasformazioni fonetiche e dopo l'unificazione delle sue quattro sorgenti nel territorio di San Bartolomeo in Galdo, sulla riva destra del fiume si trovano tracce di una contrada denominata "Fortore".
Uno storico beneventano, il Meomartini, sostiene che prese il nome dal fiume.

Un percorso unico. Un "viaggio" tra natura e paesi, tradizioni e ricchezze della Valle del Fortore. Il progetto LIFE è riuscito nell'impresa di mettere in sinergia le comunità del fiume in un inscindibile connubio, un rapporto unico fatto di idiomi e culture diverse. La Comunità Montana dei Monti Dauni Settentrionali ha sempre creduto in questo obiettivo tra salvaguardia dell'ambiente ed esigenze del territorio ed ha profuso ogni sforzo per avviare l'iniziativa comunitaria. È l'intervento dell'uomo che si è necessario per cancellare o recuperare quanto l'uomo ha deturpato nel corso del tempo. La Valle vuole riacquistare la sua bellezza, fatta di ambienti unici in un susseguirsi di colline e paesaggi di indescrivibile armonia. Questa guida, realizzata nell'ambito del progetto, ha il compito di portare per mano quanti desidereranno conoscere nei più "intimi" dettagli l'universo Fortore. I numeri del progetto, gli obiettivi dell'Unione Europea, la fauna, la tlora ma anche uno spaccato del mondo sviluppatesi lungo i suoi argini. Presupposti su cui le Regioni e i Comuni coinvolti potranno costruirne il futuro.
Ernesto Cicchetti
Presidente della Comunità Montana dei Dauni Meridionali

Le azioni del progetto Life Fortore
Redigere un Piano di gestione partecipato per i SIC del FortoreIl principale obiettivo del Piano di Gestione, coerentemente con quanto previsto dall'ari. 6 della Direttiva Habitat e dall'art. 4 del DPR 120/2003 di recepimento, è quello di garantire la presenza in condizioni ottimali degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione del SIC/ZPS, mettendo in atto strategie di tutela e gestione che consentano la conservazione della natura pur in presenza di attività umane.
Il Piano di Gestione di un SIC si configura quindi come uno strumento totalmente diverso dal Piano di Assetto di un Parco (ai sensi della L. 394/91): uno strumento operativo che disciplini gli usi del territorio al fine di renderli compatibili con la presenza in condizioni ottimali degli habitat e delle specie che hanno determinato l'individuazione del SIC/ZPS ed individui le azioni e gli interventi di conservazione necessari al loro mantenimento e/o ripristino.
In ogni caso, la gestione di un sito, qualunque sia il suo contributo nella rete, deve rispondere ad un unico obbligo di risultato: salvaguardare l'efficienza e la funzionalità ecologica di habitat e/o specie alle quali il sito è "dedicato", contribuendo così [...]

 

Una pubblicazione degl'anni in cui la Puglia scopriva la sua vocazione turistica.

PUGLIA

Dove la Natura è Colore

Assessorato al Turismo - Regione Puglia - 1977

La Puglia, sita all'estremo confine meridionale d'Europa al centro del Mediterraneo, protesa nel mare verso Levante, per la posizione geografica, il territorio per lo più pianeggiante ed il clima particolarmente favorevole, è stata da sempre una regione ideale per gli insediamenti umani e zona di scambi commerciali e culturali.
Sede di popolazioni che raggiunsero un alto grado di civiltà sin dai tempi più remoti, la sua preistoria costituisce un caposaldo per gli studi sulle più recenti civiltà paleolitiche mediterranee ed europee.
Ambita da Oriente e da Occidente, facilmente raggiungibile via mare e via terra, fu abitata in epoca storica dalle popolazioni illiriche degli Japigi, dei Dauni, dei Peucetii e dei Messapi, fu sede di numerose colonie greche, territorio romano, alleata di Annibale contro Roma, compresa da Augusto nella regione «Apulia et Calabria».
Subì invasioni barbariche, passò sotto il dominio di Bisanzio, ottenne una certa indipendenza con l'avvento dei Longobardi e la successiva dominazione franca.
Soggetta alle incursioni saracene, nell'XI secolo si rivoltò ai Bizantini con l'aiuto interessato dei Normanni che se ne insignorirono.
Fece parte del Regno di Sicilia, del Regno di Napoli e di quello delle Due Sicilie prima dell'unità d'Italia.
La storia e la cultura della Puglia sono profondamente segnate dalle presenze greche, romane, bizantine, arabe, normanne, franche, spagnole e di altre popolazioni che lasciarono tracce indelebili del loro soggiorno.
Il contatto con etnie e culture tanto diverse ha costellato il territorio pugliese di reperti archeologici, castelli, torri, cattedrali, edifici urbani e rurali ed altri monumenti costruiti secondo gli stili più disparati, reinterpretati dalle genti di Puglia che hanno dato vita ad una vera e propria «cultura della pietra».
Dialetti, tradizioni e cultura che ancor oggi caratterizzano le diverse popolazioni pugliesi, paiono trovare riscontro nelle particolarità geomorfologiche delle zone che abitano.
Profonde diversità storico-culturali e geografico-ambientali contraddistinguono le zone della Capitanata, della Terra di Bari, del Salento e della Terra Jonica che compongono il territorio pugliese e che più o meno corrispondono alle attuali province di Foggia, di Bari, di Brindisi e Lecce, e di Taranto, tanto che per molto tempo la regione era nota come «Le Puglie» ed ancor oggi, in alcune lingue straniere, si usa il plurale per denominarla.
Ciò che la cultura e la mano sapiente dell'uomo hanno edificato, ingentilito e plasmato a loro misura nel corso dei millenni, si fonde al clima favorevole, al mare limpido, al sole immancabile, alle coste sabbiose e rocciose, alle isole coperte di verde, alle caratteristiche grotte ed alle altre bellezze profuse con generosità dalla natura in questa terra.
Il gentile carattere meridionale, la naturale disponibilità della gente, una gastronomia veramente tipica, vini squisiti, feste religiose e popolari, rievocazioni storiche, avvenimenti culturali e numerosissime attrezzature ricettive moderne e diversificate creano un'atmosfera particolarmente accogliente e fanno della Puglia la meta ideale di vacanza, che con qualche immagine si propone al lettore.
Giuseppe Affatato Assessore al Turismo della Regione Puglia
[...]

 

Civiche Biblioteche Unificate

Città di Manfredonia
Assessorato alla Cultura - 2006

La Città di Manfredonia ha, finalmente, la sua "Casa della Cultura".
Grazie anche all'impegno di quanti ci hanno preceduto, è stato possibile realizzare un sogno che ha accomunato più generazioni: recuperare alla Città uno spazio dove condividere avvenimenti culturali e passioni civili.
Il restauro di Palazzo dei Celestini non è solo momento di riappropriazione di un bene, ma è anche e soprattutto recupero della memoria.
Avervi allocato l'Auditorium e la nuova Biblioteca significa voler ridare un'anima a questa struttura con l'obiettivo di rivitalizzare l'attività culturale che può, così, contare su uno spazio qualificato per esprimersi.
La Biblioteca, nata come centro di documentazione e informazione, si confronta con i nuovi linguaggi utilizzando anche i moderni strumenti informatici che ampliano la quantità di documenti cui è possibile accedere e rendono più efficiente il loro reperimento.
La consapevolezza che le modalità di accesso e fruizione delle informazioni stanno rapidamente cambiando ha portato l'Amministrazione comunale ad allestire, nel contesto delle Civiche Biblioteche Unificate, la "Mediateca" che, provvista di materiale informatico e multimediale e collegata in rete con altre realtà, consente l'accesso da parte degli utenti a banche dati remote e la fruizione di numerosi altri servizi.
Le Civiche Biblioteche Unificate, con gli ampi corridoi in cui allestire mostre, le stanze per lo studio e la consultazione, la sala polivalente per conferenze e più ancora con l'Auditorium, rispondono appieno alla funzione attribuita e permettono alla vena artistica, creativa, riflessiva della città di esprimersi più compiutamente.
Nei nuovi spazi Il Comune organizza e promuove iniziative che lasciano segni sempre più profondi nel tessuto culturale della città e contribuiscono alla sua crescita civile.
Con scuole, enti, associazioni, studiosi è stata avviata una proficua collaborazione finalizzata a realizzare progetti culturali che coinvolgono in maniera sempre più significativa la nostra città.
Su questa strada continueremo insieme con determinazione.
L'invito a tutti è di appropriarsi con convinzione della nostra "Casa della Cultura", affinchè diventi sempre più un cantiere mai spento di idee e progetti al servizio dell'intera comunità.
Antonio Prencipe
ASSESSORE ALLA CULTURA

Palazzo dei Celestini
Il Palazzo dei Celestini ha una storia che si dispiega per quasi sette secoli legata a nomi di figure illustri della storia di Manfredonia.
Nel 1350 sarà Pietro Galgano, canonico di Siponto e Manfredonia, unico erede di una famiglia nobile e benestante, a volere la costruzione di quella che diverrà la sede del Monastero dei Padri Celestini, intitolata a San Pietro Celestino, al posto della sua casa in prossimità di Porta Pugliese (detta Porta dello Spuntone).
Il monastero di Manfredonia sarà, sino al 1650, una grancia alle dipendenze del Monastero dei SS. Giovanni e Benedetto di Monte Sant' Angelo, la cui attività di base era l'esercizio della carità e dell'ospitalità verso i pastori abruzzesi, attività che continueranno fino alla soppressione del monastero stesso.
Tra la seconda metà del 1500 e la prima del 1600, la grancia di Manfredonia vivrà all'ombra di due grandi personaggi delta vita religiosa della Congregazione dei Celestini: il Venerabile Pietro Santucci e l'Abate Celestino Telera, ambedue della Città di Manfredonia e abati generali della Congregazione.
Le loro personalità contribuiranno ad elevare, seppure indirettamente, le sorti ed il prestigio del monastero di Mantredoma negli anni successivi.
Dopo pochi anni il monastero dei Padri Celestini verrà elevato ad abbazia, condizione posta a seguito di un legato di 1500 scudi annui lasciato dal capitano Pietro Borsa di Manfredonia.
Nella seconda metà del 1700 il monastero cambierà radicalmente aspetto.
Il vecchio edificio "andato quasi in rovina per l'incuria del tempo e per l'età", sarà così demolito e comincerà la costruzione dell'imponente edificio barocco, che noi oggi ammiriamo su Corso Manfredi.
La ricostruzione si deve a don Giuseppe Maria Turco, Padre Generale dell'Ordine dei Celestini, il quale aggiunse alle rendite del convento quelle della deserta badia di Monte Pulsano.
I lavori, che termineranno intorno al 1788, prevedevano al centro della nuova costruzione una chiesa, che non sarà mai completata.
A seguito della soppressione della Congregazione dei Celestini, avvenuta tra il 1807 e il 1810, l'edificio verrà concesso al Comune di Manfredonia da Gioacchino Murat (re di Napoli) con suo Decreto del 1813 n° 1737, per uso di Casa Comunale, Giustizia di Pace e Carcere Correzionale.
La restaurazione Borbonica con Decreto del 1816 n° 533 confermerà la concessione al Comune di Manfredonia.
Con la costituzione del Regno d'Italia (1861), la Casa Comunale, la Pretura Conciliazione ed il Carcere, troveranno sistemazione in Palazzo San Domenico ed allora l'edificio di Palazzo dei Celestini sarà adibito, in parte, a sede della Stazione dei Carabinieri (ingresso a destra del portale della chiesa).
Con la Convenzione del 1900 n° 569, il comune cederà in locazione la restante parte, per trenta anni, all'amministrazione Finanziaria per uso di Caserma delle Guardie di Finanza (ingresso a sinistra del portale della chiesa) e d'ufficio del Registro (ingresso Via Maddalena).
In seguito non saranno più rinnovate le proroghe di concessione, ma il Comune non ritornerà in possesso di tutta l'imponente costruzione.
Recenti lavori di restauro hanno restituito all'antico splendore, e reso finalmente fruibile, l'ala ovest dell'edificio, che ospita la Biblioteca, mentre l'ala est è attualmente in ristrutturazione.
Al centro del Palazzo, laddove vi era una chiesa mai completata, vi è oggi l'Auditorium.

 
Premio Re Manfredi

Arcadia Nova - Premio Internazionale di Cultura Re Manfredi
Cultura e Spettacolo
Il Premio Re Manfredi è un evento che coniuga cultura e spettacolo, la cui gradevolezza assiomatica agevola la comunicazione per la crescita e la ricerca d'identità dell'individuo.

UNIFG Magazine

UNIFG Magazine - Periodico di informazione dell'Università agli Studi di Foggia - 2005 / 3
ARBORE, DOTTORE IN LETTERE
Il noto showman è il primo foggiano togato.

 
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Garganonet  Piazza delle Rose, 3 71043 Manfredonia (Foggia) Italia  

 

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